La storia dei codici a barre e i principali vantaggi

L’impiego dei codici a barre nel mondo del commercio attuale si deve a una geniale intuizione di due studenti che frequentavano la facoltà di ingegneria dell’Università di Drexel. Si tratta di Bernard Silver e Norman Joseph Woodland.

Ebbene, nel 1948 l’idea di realizzare i codici a barre nacque proprio per cercare di soddisfare una particolare esigenza in ambito commerciale. Il presidente di un’azienda che operava ai tempi nell’ambito alimentare, infatti, si continuava a lamentare che le operazioni di cassa fossero lento e che fosse necessario automatizzarle. E pensare che, al giorno d’oggi, i codici a barre online la fanno da padrone e vanno per la maggiore: incredibile notare come siano cambiati i tempi.

La risposta a un’esigenza ben precisa: così nacquero i barcode

Proprio per rispondere a una simile esigenze, i due studenti di ingegneria realizzarono i codici a barre. Se l’uso dei barcode inizialmente era piuttosto circoscritto ai negozi di alimentari, è chiaro che con il passare del tempo iniziò a diffondersi in tantissimi altri settori, come ad esempio in tutti gli altri negozi e in ambito industriale.

Con il passare del tempo, tra gli anni Settanta e Ottanta, ecco che il più largo impiego dei pc all’interno delle aziende che hanno carattere commerciale e industriale non ha fatto altro che stimolare sempre di più l’esigenza di fare dei passi in avanti in riferimento all’acquisizione e all’inserimento dei dati nei vari database.

Proprio per questo motivo fu un periodo particolarmente ricco di assunzioni, ma nel 1990 tale necessità di reporting immediato continua a salire, soprattutto per merito del lancio del monitoraggio in tempo reale delle scorte, così come della produzione tramite degli ordini e tutte quelle pratiche che permettono di gestire in tempo reale i magazzini. Ebbene, con il passare del tempo, tantissime attività che prevedevano l’inserimento manuale dei dati hanno lasciato il posto proprio a un massiccio impiego dei codici a barre.

I punti di forza nell’uso dei barcode

Ci sono diversi vantaggi connessi all’uso sempre più largo e diffuso dei codici a barre. In primis, un livello di efficienza decisamente più alto, visto che la precisione che viene garantita da parte di tali sistemi è altissima. Non solo, dato che i codici a barre offrono agli utenti la possibilità di lavorare in maniera decisamente più rapida, senza per questo dover scendere a compromessi in riferimento alla precisione.

Nel momento in cui si devono effettuare dei calcoli in relazione al tempo che serve per apportare delle correzioni a dei normalissimi errori di battitura nell’inserimento dei dati, è piuttosto semplice e intuitivo notare quanto sia diverso il livello di efficienza che viene garantita sfruttando tutte le potenzialità dei codici a barre.

Non solo, dal momento che i sistemi informatici, al giorno d’oggi, hanno l’opportunità di “guardare” tutto quello che esattamente si sta verificando all’interno di un’azienda piuttosto che di un’organizzazione. In questo modo, i codici a barre permettono anche di effettuare la conversione istantanea da azioni fisiche in delle vere e proprie transazioni che hanno carattere digitale. Una simile operazione si caratterizza inoltre per avvenire in tempo reale e offre la possibilità di orientare le proprie scelte in ambito produttivo, ad esempio, piuttosto che in tema di gestione delle scorte, monitorando in maniera decisamente più accurata un po’ tutte le informazioni e i dati che vengono gestiti.

L’impiego sempre più diffuso e massiccio dei codici a barre, soprattutto in tutti quegli ambiti industriali che sono caratterizzati da ritmi particolarmente elevati, permette di portare a termine delle operazioni che sono senz’altro molto coerenti e prevedibili. In questo modo, si permette di fare un netto passo in avanti in termini di qualità del prodotto che viene realizzato e poi lanciato sul mercato, visto che si può andare a combinare quelle che sono le funzioni di gestione dei dati, con la possibilità di prevenire tutti i vari colli di bottiglia all’interno delle stazioni dove vengono inseriti i dati.

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